FAQ

Qui trovi le risposte alle domande più frequenti
che riceviamo dai nostri clienti.

Domande frequenti

Abbiamo raccolto le domande poste frequentemente dai nostri utenti sono disponibili le risposte dei nostri esperti.
Per segnalazioni e/o ulteriori domande, scrivi ad assistenza@paycloud.it.

 

Pagamenti

Domande relative ai link, ai canali di pagamento e alle operazioni di riconciliazione

1. SEPA

Che cosa è la SEPA?
SEPA, per l’area unica dei pagamenti in euro, designa l’area di pagamento unificata in euro istituita dalle banche membri del Consiglio europeo dei pagamenti al fine di armonizzare i mezzi di pagamento in euro tra i paesi membri (bonifici, addebiti diretti, carta bancaria ).
La SEPA ricomprende tutti i pagamenti in euro effettuati all’interno dei 28 Stati Membri dell’Unione Europea (UE) con l’aggiunta dell’ Islanda, della Norvegia, del Liechtenstein, della Svizzera, del Principato di Monaco e di San Marino. Dal 1° marzo 2019 include anche il Principato di Andorra e la Città del Vaticano.
Tutti i pagamenti in quest’area devono essere elaborati con la stessa velocità e sicurezza.

Cosa è il mandato SEPA?
Il mandato SEPA o il mandato di addebito diretto SEPA è un documento ufficiale e unico mediante il quale il proprietario di un conto bancario autorizza un creditore a chiedere alla propria banca di istituire un addebito diretto.

Mandato SEPA puntuale e ricorrente?
Il mandato SEPA può concedere il diritto a un addebito diretto una tantum o ricorrente. La soluzione di pagamento per le aziende Papam offre due possibilità.
Dopo il mandato SEPA, l’addebito diretto

L’addebito diretto SEPA chiamato anche SDD (SEPA Direct Debit) è un mezzo di pagamento per l’addebito sul conto di una persona detenuta in una banca nella zona SEPA, su richiesta di un creditore che deve trovarsi anche nella zona SEPA .
Il creditore deve necessariamente avere un ICS. Ciò richiede l’istituzione di un mandato di addebito diretto con un riferimento unico mandato (RUM).

2. Carte di credito

Cosa è il 3D Secure?
3D Secure è un protocollo di pagamento Internet sicuro sviluppato da Visa e Mastercard.
Assicura che la carta di debito sia utilizzata dal suo vero titolare inviando un SMS dalla banca con un codice da inserire per convalidare il pagamento.

Quale è la differenza tra carta di credito e debito?
La carta di credito viene rilasciata da una banca o altro intermediario finanziario sulla base di un contratto; essa consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e prelievi di contante presso gli sportelli automatici; quest’ultima operazione configura un anticipo di contante e prevede il pagamento di un interesse. Gli importi spesi sono pagati dal titolare della carta in un momento successivo all’utilizzo, generalmente con cadenza mensile (o più ampia), in un’unica soluzione o a rate; normalmente vengono addebitati su un conto corrente, ma è possibile anche un pagamento diretto. Se previsto, inoltre, le carte possono essere utilizzate per effettuare pagamenti di tipo ripetitivo (addebiti diretti).
La carta di debito è rilasciata da una banca o altro intermediario finanziario presso il quale si ha un conto. Consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e prelievi di contante da sportelli automatici; sono previsti limiti di importo mensili per gli acquisti, nonché limiti mensili e giornalieri per i prelievi di contante. A differenza della carta di credito, le operazioni vengono addebitate di volta in volta sul conto del debitore; l’esecuzione dell’operazione presuppone la presenza dei fondi. Presso gli ATM si possono anche pagare bollette, effettuare ricariche telefoniche o accedere ad altri servizi.

E la carta prepagata?
La carta prepagata viene rilasciata da una banca o altro intermediario finanziario e consente di effettuare pagamenti e prelievi a valere su una somma pre-depositata dal titolare presso l’emittente (ai sensi della vigente normativa, Banche, Poste Italiane o Imel). Per avere una carta prepagata non è necessario essere titolari di un conto corrente. Questo tipo di carta può essere, ricaricabile o non ricaricabile. I pagamenti e i prelievi effettuati riducono, di volta in volta, la somma versata dal titolare, fino al suo esaurimento. Se la carta è ricaricabile la somma disponibile può essere ricostituita, nei limiti consentiti dalla legge e dall’emittente. Le carte prepagate possono essere dotate di codice IBAN: in questo caso, sono abilitate a ricevere accrediti ed effettuare pagamenti al pari di un conto tramite, ad esempio, bonifici o addebiti diretti.

3. Pagamento rateale

Chi è Soisy?
Soisy è un Istituto di Pagamento autorizzato e vigilato da Banca d’Italia come operatore di peer to peer lending: investitori privati finanziano altri privati (che nel caso di Soisy stanno facendo acquisti in e-commerce convenzionati) ricavando un beneficio economico dal prestito.
Soisy è un partner strategico di Afone Paiements e permette agli investitori di prestare soldi agli acquirenti di ecommerce e negozi convenzionati, permettendo agli acquirenti di ratealizzare i loro acquisti e ottenere un prestito a condizioni più vantaggiose rispetto al canale bancario tradizionale.
In questo modo a vincere sono gli investitori, gli acquirenti e i partner convenzionati con Soisy.

Come funziona?
Con Soisy puoi comprare un prodotto di fascia superiore e diluirne il pagamento a rate, senza che pesi sul tuo bilancio in una volta sola.
Risposta in 3 minuti, solo inserendo il tuo codice fiscale e poche info. Accettazione della richiesta dopo il controllo documentale in max 24h e firma con codice inviato via sms.Il tasso di interesse è personalizzato in base al tuo merito creditizio e mediamente più basso di quello di banche e finanziarie tradizionali.La rata che vedi è esattamente quello che pagherai per il numero di rate che sceglierai, senza spese aggiuntive di bollo, comunicazione, incasso rata o estinzione anticipata.

Comunicazione

Domande relative ai canali di comunicazione utili per inviare i link di pagamento e QRPay.

1. Lettere

Se ho inviato una lettera e voglio bloccare la spedizione come posso fare?
Se hai spedito un flusso entro le 13.30 hai tempo fino alle 13.50.
Se hai spedito dopo le 14.00, hai tempo fino alle 23.59 del giorno lavorativo in cui hai inoltrato il flusso.
Vai nella Sezione Archivio e clicca nella area Azioni il bottone giallo.

Perchè per spedire una lettera devo confermare l’anteprima?
Perché se il file non è correttamente impaginato, ci sono molte probabilità che la busta non venga recapitata. Meglio verificare l’anteprima e poter modificare il documento prima di spendere i soldi per la spedizione.
Non preoccuparti dell’impaginazione del QRPay, a quello ci pensiamo noi.

La data e l’ora di invio indicano il momento della consegna della lettera?
No, indicano il momento in cui la lettera verrà trasmessa al centro servizi. Se mandi ad esempio una lettera alle 19.30 di lunedì, il centro servizi la riceve e la inserisce nel processo di stampa che inizia sempre il giorno successivo, in questo caso martedì mattina. Nell’area Info-Condizioni generali, trovi tutti i nostri SLA di servizio.

Il numero di raccomandata che trovo in Archivio ha valore legale?
Assolutamente sì! È il numero che ci viene fornito dall’operatore postale e che noi associamo alla lettere inviata tramite il software.

Invio da unico file PDF: perché devo verificare la corrispondenza PDF/Excel?
È fondamentale verificare che l’ordine delle lettere contenute nel file PDF coincida con l’ordine dei destinatari nel file Excel per poter tracciare correttamente lo stato della lettera (in area Archivio) ed evitare che la cartolina destinata a “Tizio”, venga associata a “Caio”, annullando il valore legale nel caso di raccomandate a.r.

Se devo dimostrare per motivi legali la data di invio di una lettera inviata 6 mesi fa, cosa devo fare?
Innanzitutto la data con valore legale del documento inviato con posta raccomandata è la data associata al numero raccomandata dell’operatore postale. Puoi chiedere comunque ad assistenza@emessagemio.com di fornirti la distinta cartacea con la data e timbri con valore legale dell’operatore. Possiamo recuperare le distinte cartacee con le informazioni di spedizioni avvenute degli ultimi 12 mesi. Chiedi all’assistenza il costo di questa operazione di recupero.

Quanto tempo è previsto per la consegna della lettera?

Per i tempi di consegna, rimandiamo alle condizioni generali di Poste Italiane o del recapitista privato.
Accedi al nostro portale, le trovi aggiornate nella sezione Documenti

2. SMS

La notifica negli SMS ha valore legale?
No.

La notifica mi conferma che il messaggio è stato consegnato?
Sì, la notifica conferma che il dispositivo mobile ha ricevuto il messaggio. Non conferma che il destinatario abbia aperto e letto il messaggio.

Cosa sono i caratteri speciali?
Alcuni caratteri come le lettere con accenti a destra o a sinistra, le maiuscole accentate o le lettere utilizzate per una lingua straniera, riducono i caratteri disponibili. Ogni SMS ha una dimensione fissa di 140 byte, che corrispondono a 160 caratteri. Utilizzando una o più lettere con un accento particolare, la codifica del carattere diventa più pesante (2 byte) e quindi riduce lo spazio a disposizione per scrivere gli sms. Nell’area Info – Caratteri speciali GSM trovi l’elenco.

Perché se copio e incollo il testo da un file Word, il software modifica alcuni caratteri?
Perché i segni di punteggiatura e alcuni caratteri speciali, se copiati da file Microsoft Word, non rispettano la codifica del linguaggio GSM. Consigliamo sempre di cancellarli e digitarli nuovamente all’interno di messaggio.

Il software come contabilizza i messaggi concatenati?
Il primo Sms è composto da 160 caratteri, i successivi vengono invece contabilizzati a gruppi di 143 caratteri. La differenza (160-143 =17 caratteri) viene utilizzata dal software per unire (concatenare) i messaggi e consegnare al destinatario un messaggio unico.

Ho inviato un SMS posticipato; posso bloccare l’invio?
Sì; per bloccare l’invio programmato di un SMS, bisogna andare nell’area Archivio – SMS inviati e cliccare il bottone giallo nella colonna Azioni.

3. Fattura elettronica

Chi si occupa della trasmissione delle efatture nel ns software?

Tutte le operazioni di creazione tracciato in formato xml, firma digitale, trasmissione al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate e notifica esito sono a carico nostro. Siamo accreditati presso l’AdE come intermediari.

Perchè digitalizzare le fatture?
L’approvazione in Senato della manovra finanziaria avvenuta il 30 novembre 2017 ha definito l’avvio della fattura elettronica obbligatoria tra privati a partire dal 1 gennaio 2019, con lo scopo di offrire i seguenti vantaggi: generare risparmi derivanti da un incremento dell’efficienza dei controlli finalizzati al contrasto all’evasione, automatizzare e integrare i processi tra le parti, riconciliazione automatica dei dati pagamento e ridurre rischio falsi e duplicazioni ed errore nei pagamenti.

Come si invia una fattura elettronica?
La fattura elettronica è trasmessa al SDI (Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate) dal soggetto obbligato (fornitore di beni o servizi), anche con l’ausilio di un intermediario. La trasmissione della fattura elettronica è effettuata tramite posta elettronica certificata oppure attraverso servizi informatici messi a disposizione dall’Ade (procedura web, app per sistemi mobile o software da installare su PC) oppure attraverso modello “web service” e sistema basato su protocollo FTP.

Conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche: cosa significa?
La conservazione sostitutiva è una procedura informatica che permette di conferire valore legale nel tempo a un documento informatico equiparandolo all’originale cartaceo. La normativa prevede che i lotti di fatture elettroniche vengano conservati per 10 anni sia da chi emette la fattura che da chi la riceve. La conservazione è necessaria ai fini Civilistici e Fiscali:
– La Legge di Bilancio 2018 stabilisce che l’invio attraverso il Sistema di Interscambio adempie all’obbligo di conservazione ai soli fini fiscali.
– Questo pone le imprese e le partite IVA davanti alla necessità di adempiere all’obbligo di conservazione a fini civilistici delle fatture elettroniche in modo indipendente.
I requisiti tecnici previsti dalla normativa sono particolarmente rigidi pertanto i costi per una soluzione “fatta in casa” sono impensabili per la maggior parte delle piccole realtà imprenditoriali.
I vantaggi pratici della conservazione sostitutiva sono evidenti e si ripercuotono su tutti i passaggi di stampa, stoccaggio e archiviazione:
– eliminazione dei costi diretti (toner, carta, luoghi di conservazione);
– eliminazione del rischio di distruzione, corruzione o perdita;
– abbattimento dei tempi per ricerca e consultazione.

Come è possibile ottenere il Codice Destinatario a 7 caratteri per le fatture elettroniche destinate a privati, secondo quanto previsto dalla normativa a partire dal 1 Gennaio 2017?

Il Codice Destinatario a 7 caratteri, che può essere utilizzato solo per fatture elettroniche destinate ai soggetti privati, potrà essere reperito attraverso un nuovo servizio reso disponibile entro il 9 di Gennaio 2017 sul sito www.fatturapa.gov.it, pagina Strumenti – Gestire il canale. Il codice potrà essere richiesto solo dai quei soggetti titolari di un canale di trasmissione già accreditato presso il Sistema di Interscambio per ricevere le fatture elettroniche. É possibile richiedere più codici fino a un massimo di 100. Per i soggetti che invece intendano ricevere le fatture elettroniche attraverso il canale PEC, è previsto l’uso del codice destinatario standard ‘0000000’ purché venga indicata la casella PEC di ricezione in fattura nel campo PecDestinatario. Vale la pena ricordare che per le fatture elettroniche destinate ad Amministrazioni pubbliche si continua a prevedere l’uso del codice univoco ufficio a 6 caratteri, purché sia censito su indice delle Pubbliche Amministrazioni (www.indicepa.gov.it ).

Il Codice Destinatario oppure l’indirizzo PEC da inserire all’interno della fattura elettronica B2B può essere quello di un intermediario?
Sì, entrambi possono essere quelli di un intermediario. Il Codice Destinatario, composto da 7 caratteri alfanumerici, è attribuito dal Sistema di Interscambio ai soggetti che hanno in essere un canale di ricezione accreditato e che, per conto del cessionario/committente provvedono a ricevere la fattura elettronica dal SdI e a smistarla al destinatario finale. Viene inserito nel campo CodiceDestinatario così come l’indirizzo PEC è inserito nel campo PECDestinatario.

 

4. Fax

Il Fax trasmesso via internet ha valore legale?
Per il fax il valore legale è ampiamente dibattuto e ad oggi non c’è una chiara interpretazione della giurisprudenza in merito. C’è però una sentenza del Consiglio di Stato che non solo riconosce la piena utilizzabilità del fax quale mezzo legale di comunicazione, ma attribuisce altresì al rapporto di favorevole trasmissione del documento anche il valore di presunzione semplice. Ciò significa che colui che ha inviato il messaggio non deve fornire alcuna ulteriore prova.

Posso inviare in tutto il mondo?
Puoi inviare Fax nei Paesi presenti nell’elenco Copertura internazionale Fax, nell’area Info.

Posso inviare a numeri verdi?
No.

Come inserire l’immagine della firma scannerizzata nella copertina?
(Consigliamo di usare il browser Firefox) Devi cliccare l’icona del file contenente la firma (deve essere in formato .jpg), la trascini all’interno di Copertina e rilasci il tasto del mouse.

Ho inviato un fax posticipato; posso bloccare l’invio?
Sì; devi andare nella sezione Archivio – Fax inviati e cliccare il bottone giallo nella sezione Azioni.

5. Conservazione sostitutiva

Cos’è la conservazione elettronica?
Diversamente dal contesto cartaceo, in ambiente digitale i criteri per una corretta conservazione documentale devono ovviamente essere basati non più sul tipo di supporto, ma sul presidio del contenuto. La conservazione elettronica dei documenti informatici, dunque, è un processo che si serve di soluzioni informatiche (opportunamente articolate per garantire anche il mantenimento del contesto archivistico di riferimento dei documenti) al fine di assicurare a lungo termine il mantenimento del valore giuridico, delle caratteristiche di integrità ed autenticità, ma anche l’accesso e la leggibilità ai documenti informatici oggetto di conservazione.

Come si fa la conservazione elettronica?
Nello specifico, il processo di conservazione elettronica deve presidiare sia la cosiddetta bit preservation, cioè la capacità di preservare i bit come erano stati originariamente registrati, ma soprattutto la logical preservation, intesa come la possibilità di comprendere e utilizzare anche in futuro le informazioni contenute nel documento. In argomento, però, occorre precisare che il riferimento al “documento informatico”, ovviamente, non può essere inteso solo in riferimento a un .pdf o all’immagine digitale di un documento cartaceo acquisita con lo scanner, ma – in un’ottica dinamica, strutturata e multicanale – sono da considerare documenti informatici anche i flussi informativi di dati giuridicamente rilevanti, ovviamente opportunamente resi statici e immodificabili, anche attraverso sistemi di conservazione. In tal senso, anche l’art. 3 di eIDAS (Regolamento 910/2014/UE) definisce un documento elettronico come “qualsiasi contenuto conservato in forma elettronica, in particolare testo o registrazione sonora, visiva o audiovisiva”.

Cos’è la conservazione sostitutiva?
La normativa prevede anche la possibilità di procedere alla cosiddetta “conservazione sostitutiva”, assolvendo così agli obblighi di conservazione di documenti originariamente analogici mediante loro copie informatiche.

Le norme per la conservazione elettornica, quali sono?
Il Codice dell’Amministrazione Digitale (D. Lgs 82/2005) afferma chiaramente che gli obblighi di conservazione e di esibizione di documenti si intendono soddisfatti a tutti gli effetti di legge a mezzo di documenti informatici, se le relative procedure sono effettuate in modo tale da garantire la conformità ai documenti originali e sono conformi alle Linee guida (art. 43 D.Lgs 82/2005 così come modificato dal D.Lgs 217/2017).

Sempre il CAD stabilisce che il sistema di conservazione dei documenti informatici assicura, per quanto in esso conservato, caratteristiche di autenticità integrità, affidabilità, leggibilità, reperibilità, secondo le modalità indicate nelle Linee guida (art. 44, comma 1-ter, D.Lgs 82/2005 così come modificato dal D.Lgs 217/2017).

Per espressa previsione del comma 10 dell’art. 65 del D.Lgs 217/2017, inoltre, fino all’emanazione di tali Linee guida, restano efficaci le Regole tecniche approvate con DPCM 3 dicembre 2013 (improntate sullo standard ISO 14721, relativo al modello OAIS).

Chi è il responsabile della conservazione?
Nello specifico, ogni sistema di conservazione deve essere gestito dal Responsabile della conservazione, che può scegliere se effettuare la conservazione all’interno della struttura organizzativa del soggetto Titolare o “affidandola, in modo totale o parziale, ad altri soggetti pubblici o privati” (Conservatori) che, sulla scorta dell’art. 5 delle Regole tecniche, di cui al DPCM 3 dicembre 2013, offrano idonee garanzie organizzative e tecnologiche, anche accreditati come conservatori presso l’Agenzia per l’Italia digitale[2].

Per l’eventuale procedura di accreditamento dei conservatori, occorre fare riferimento all’art. 29 del CAD, modificato dal D.Lgs. n. 217/2017, il quale prevede che: (…) I soggetti che intendono svolgere l’attività di conservatore di documenti informatici presentano all’AgID domanda di accreditamento, secondo le modalità fissate dalle Linee guida. Tuttavia, anche in attesa di tali Linee guida, attualmente il riferimento per le modalità e i requisiti di accreditamento è rappresentato dalla Circolare AgID n. 65/2014.

Per i documenti informatici fiscalmente rilevanti, inoltre, occorre anche fare riferimento al DMEF 17 giugno 2014, che all’art. 3 richiama espressamente le regole fissate con DPCM 3 dicembre 2013. Tale richiamo deve intendersi valido almeno fino all’entrata in vigore delle Linee guida previste con le recenti modifiche di cui al D.Lgs 217/2017.

Altro

Informazioni utili relative all’operatività dei nostri sistemi.

1. Pagamenti e Prezzi

Perchè devo decidere il tipo di fatturazione?
Deposito cauzionale: se utilizzi tutti i canali di comunicazione, compresa la posta, questa modalità ti consente di avere una fatturazione che scorpora i servizi soggetti IVA (canoni, sms, fax, stampa delle lettere) da quelli esenti IVA (recapito con Poste Italiane).
Fattura immediata: modalità consigliata se prevedi di non utilizzare la posta ibrida, ma solo i servizi soggetti IVA (canoni, SMS, Fax, etc).
Non preclude l’uso del canale posta ibrida.
La fattura o il deposito cauzionale vengono emessi con la data del giorno lavorativo in cui abbiamo ricevuto il pagamento.

Quale è la procedura di fatturazione servizi con deposito cauzionale?
1. L’utente acquista la ricarica
2. L’utente riceve un documento con oggetto “Deposito cauzionale per invio comunicazioni”. Questo documento non è soggetto IVA.
3. A fine mese l’utente riceve una fattura con il dettaglio dei consumi, con le modalità di pagamento concordate con il suo referente commerciale Paycloud.it

Se non finisco il credito della ricarica entro il 31 dicembre cosa succede?
Il credito residuo resta a disposizione per l’anno successivo.

2. Multilivello/Gruppi/Collaboratori

Credito ereditato, assegnato, acquistato o postpagato?
Strutturare i profili dei costi consente di avere la completa trasparenza e visibilità della spesa di comunicazione/messaggistica:
– Credito ereditato: gruppi e utenti utilizzano il credito dell’utente amministratore.
– Credito assegnato: ogni gruppo e utente richiede alla sede centrale l’assegnazione di un budget e la l’utente amministratore assegna in autonomia le ricariche
– Credito acquistato: gruppi e utenti acquistano le ricariche in autonomia, sotto la supervisione dell’utente amministratore (es: aziende controllate con propria autonomia finanziaria).
– Credito postpagato: consente di pagare i canoni e il traffico a consuntivo del periodo (fine mese).

Come personalizzo le funzioni di invio di utenti e gruppi?
Per personalizzare le funzioni di invio e definire quali canali di comunicazione e con quali modalità i gruppi e i singoli utenti possono usufruire dei servizi della piattaforma devi accedere all’Area Gestione e cliccare Utenti o Gruppi.
Cliccando il tasto Permessi puoi definire i permessi di accesso alle funzioni di invio, archivio, gestione, servizi aggiuntivi, pagamenti e prezzi, info.

Come personalizzo i permessi di accesso e la grafica?
Nell’Area Gestione clicca Gruppi, seleziona il gruppo e modifica; puoi personalizzare i permessi di accesso alla piattaforma:
– Autoregistrazione per consentire ad ogni gruppo di far iscrivere i propri utenti.
– Attivazione automatica dei nuovi utenti o gestione manuale tramite pannello di controllo.
– Personalizzazione grafica (brand) di ogni gruppo

Perché l’utente può essere non Attivo?
Questa funzione permette all’utente gestore di consentire o meno l’accesso ai servizi da parte di un utente, senza dover cancellare l’account o modificare la password. Es: l’utente è in ritardo con il pagamento di un canone per il servizio di ricezione Fax? L’utente gestore lo disattiva fino a quando non riceve il saldo.

Perché inserire solo nome cognome?
Per rendere veloce all’utente gestore la creazione di nuovi utenti. Tutti i dati necessari per un’eventuale fatturazione (indirizzo, partita iva, etc) possono essere inseriti dal nuovo utente.

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